Il grafico descrive il genere e l’età dei partecipanti all’attività di citizen science. La mappa riporta le località da cui hanno compilato il sondaggio i partecipanti, presenti in Italia, con una maggiore adesione dal Friuli Venezia Giulia, e Slovenia.

I nostri intervistati hanno un livello di conoscenza della biodiversità relativamente elevato rispetto alla media Europea.

Il 76% degli intervistati afferma di conoscere il termine biodiversità, contro il 68% registrato nella campagna del 2010 e il 38% dal questionario Eurobarometro 290. Solo il 6% afferma invece di non aver mai sentito parlare di biodiversità.

La perdita di biodiversità è percepita come un problema presente.

La maggior parte degli intervistati (65%) sente la perdita della biodiversità come un problema che li riguarda direttamente e attualmente, circa il 23% ritiene che il problema li riguarderà in futuro.

La tendenza si è rovesciata rispetto al 2010, dove solo il 22% degli intervistati sosteneva di subire già effetti negativi causati dalla perdita di biodiversità, mentre per il 70% il problema si sarebbe manifestato soltanto nel futuro.

Il 79% degli intervistati sostiene di fare qualcosa a difesa della biodiversità e che vorrebbe fare ancora di più.

In confronto con i dati del 2010, aumentano le persone che ritengono di fare qualcosa per la biodiversità rispetto a chi vorrebbe fare di più.

La gran parte dei partecipanti percepisce in buona salute il territorio di provenienza. Mano a mano che gli ambienti sono più distanti dal percepito degli intervistati, la valutazione peggiora, fino a diventare pessima se si considera lo stato di salute dell’intero pianeta Terra.